Il romanzo a sfondo sociale (altrimenti detto semplicemente romanzo sociale) si sviluppa nella prima metà dell'Ottocento ed è un genere di romanzo teso a evidenziare situazioni di sopruso e pregiudizio.
Si offre particolare risalto alla rappresentazione dei costumi della società che fa da sfondo alla vicenda narrata evidenziando, ponendo l'accento sui mali, le ingiustizie, le insopportabili condizioni di vita delle classi più svantaggiate.
Ambientata in un'epoca storica contemporanea a quella dell’autore, la vicenda narrata è per lo più caratterizzata da un intreccio denso di emotività.
Il romanzo sociale, nato nella prima metà dell’Ottocento con le opere dello scrittore francese Honoré de Balzac, che ne può essere considerato il creatore, e con quelle del famoso scrittore inglese Charles Dickens, ebbe larga diffusione anche nella seconda metà dell’Ottocento con le opere di Emile Zola e nel Novecento, in particolare con i romanzi di Leonardo Sciascia, Pier Paolo Pasolini e Paolo Volponi nei quali affiora chiaramente l’intento di denuncia politica e morale nei confronti di determinati fenomeni sociali.
Si offre particolare risalto alla rappresentazione dei costumi della società che fa da sfondo alla vicenda narrata evidenziando, ponendo l'accento sui mali, le ingiustizie, le insopportabili condizioni di vita delle classi più svantaggiate.
Ambientata in un'epoca storica contemporanea a quella dell’autore, la vicenda narrata è per lo più caratterizzata da un intreccio denso di emotività.
Il romanzo sociale, nato nella prima metà dell’Ottocento con le opere dello scrittore francese Honoré de Balzac, che ne può essere considerato il creatore, e con quelle del famoso scrittore inglese Charles Dickens, ebbe larga diffusione anche nella seconda metà dell’Ottocento con le opere di Emile Zola e nel Novecento, in particolare con i romanzi di Leonardo Sciascia, Pier Paolo Pasolini e Paolo Volponi nei quali affiora chiaramente l’intento di denuncia politica e morale nei confronti di determinati fenomeni sociali.