L'importanza della luce naturale

Tutti gli esseri viventi sono sensibili alla luce. 
Abbiamo bisogno di luce per poterci orientare in un ambiente, per percepirlo e per scoprirlo. Il corretto impiego della luce è alla base del concetto di qualità degli ambienti abitativi, perché condiziona fortemente il benessere delle persone che permangono in essi.
Quando si parla di luce è importante sottolineare come la migliore illuminazione sia quella naturale prodotta gratuitamente dal sole in quanto qualitativamente preferibile a quella artificiale.
L’illuminazione può condizionare i nostri stati d'animo: in un ambiente male illuminato, ovvero con poca luce, non ci sentiamo a nostro agio, mentre in un ambiente ben illuminato ci sentiamo confortati, maggiormente vivi e creativi.
Normalmente un’illuminazione uniforme e monotona tende a generare un ambiente noioso e soporifero, una buona illuminazione produce invece effetti stimolanti e favorisce il lavoro, la socializzazione e la cooperazione. 
Per poter svolgere una qualsiasi attività al chiuso dobbiamo stare quindi attenti ad avere un elevato livello di illuminamento ma non solo: è molto importante anche la qualità della luce e le sue sfumature. 

Ricercare un’illuminazione che abbia lo stesso livello di intensità in ogni parte dell’ambiente è pertanto errato.
Pensando alle nostre case, è importante sottolineare come in esse si possano avere due tipologie di luce naturale: quella diretta e quella riflessa. La luce diretta si ha solo in presenza di giornate di sole e per irraggiamento diretto. La maggior parte della luce che percepiamo è invece dovuta alla luce riflessa dal cielo (sfera celeste) e dalle superfici circostanti (pareti, pavimenti, edifici vicini).
Nei locali con finestre esposte a Sud la luce diretta penetra con un’angolazione acuta in estate, mentre in inverno raggiunge un’angolazione quasi orizzontale.
Le camere con finestre rivolte verso Sud-Est e Sud-Ovest ricevono luce diretta sia in estate che in inverno, i raggi solari sono bassi e penetrano negli ambienti in profondità.
Nelle stanze con finestre esposte verso Est e verso Ovest la luce diretta penetra orizzontalmente solo nel giorno dell’equinozio.
L’illuminazione maggiormente uniforme si ha invece negli ambienti con finestre esposte a Nord in quanto ricevono sostanzialmente solo luce riflessa.
La quantità di luce naturale che penetra nelle stanze delle nostre abitazioni dipende dalla dimensione, dall’esposizione e dalla posizione delle vetrate. 
Al fine di garantire una sufficiente illuminazione, le dimensioni delle finestre di un locale non dovrebbero essere mai inferiori al 10% della superficie della pavimentazione del locale stesso. Una camera di 20 metri quadri dovrebbe pertanto disporre di una finestra con superficie pari ad almeno 2 metri quadri.
La luminosità dei locali però non cresce proporzionalmente con l’aumentare della superficie delle finestre: ad un raddoppio della dimensione delle aperture non corrisponde un aumento di luminosità del 100% bensì solo del 60%.
Quando pensiamo a come posizionare le finestre nelle nostre case dobbiamo fare molta attenzione a predisporre elementi di protezione come schermature parasole regolabili per evitare di essere disturbati da una luce eccessiva, non dimenticando che una sovraesposizione alla radiazione luminosa solare è molto più dannosa per gli occhi che una sottoesposizione. 
Una cattiva illuminazione, sia essa eccessiva che insufficiente, danneggia i nostri occhi. Lo stress visivo che ne consegue può causare affaticamento, irritabilità e mal di testa. In termini di benessere fisico non va infine dimenticato che la luce naturale influisce direttamente anche su diversi processi fisiologici umani: per esempio la vitamina D che ha un ruolo nell’assorbimento del calcio da parte del nostro organismo. 
Filippo Caggiano, architetto
 esperto in edilizia ecosostenibile

Nessun commento:

Posta un commento