Rubrica di Storia della medicina

In ricordo del dott. Andrea Coda, grande  medico e grande amico, pubblico sul blog i suoi interessanti articoli di "Storia della Medicina" scritti qualche anno fa per Vivacemente3.
Ciao Andrea, sei sempre nel cuore di chi ti ha voluto bene.
dott. Andrea Coda
specialista in Chirurgia generale e Medicina d'urgenza

Come e quando venne inventata l'anestesia?

Il cavadenti - Tiepolo
La nascita dell’ANESTESIA: la prima rivoluzione in chirurgia

Il controllo del dolore provocato da un atto chirurgico ha limitato per diversi secoli l’attuazione pratica della chirurgia. Molte malattie erano già ben note, ma quasi nessuno si sottoponeva volontariamente al supplizio di un intervento chirurgico senza anestesia.
Dalle nostre letture d’infanzia ricordiamo “Le mie prigioni” di Silvio Pellico (1789-1854), intellettuale piemontese imprigionato dall’Impero Austriaco nella fortezza dello Spielberg  (attuale Repubblica Ceca) solo per aver espresso critiche al governo. Uno degli episodi più toccanti di questo bel libro riguarda la descrizione dell’amputazione della gamba subita da Piero Maroncelli (1795-1846), patriota romagnolo, scrittore e musicista, arrestato insieme a Pellico in una villa sul lago di Como dagli Austriaci nel 1820 per attività sediziosa. Ovviamente l’intervento venne praticato senza anestesia. Al poveretto venne dato un bicchiere di grappa prima dell’intervento e una striscia di cuoio da mordere. Al termine della tortura Maroncelli donò al chirurgo l’unica cosa che possedeva, una rosa, per mostrare la propria gratitudine per la sua rapidità.

Che cosa sono gli haiku?

Forse in una primavera della seconda metà del seicento durante “un camminare” il poeta nipponico Bashÿ si fermò a contemplare un ramo di ciliegio fiorito.
Non che non ne avesse mai guardato uno, ma quel giorno la minuta perfezione dei petali fragili, il colore puro sullo sfondo verde di una campagna dai dolci rilievi gli provocarono un’emozione, uno stupore così inatteso e pungente da spingerlo a fermare con la scrittura la percezione di una gioia breve  e intensa, magari anche un po’ dolorosa, come una stilettata che necessitava di un balsamo, una cura.
Forse in quel momento diede alla luce il suo primo haiku .
Forse…

L’haiku è una semplice costruzione poetica, fatta di soli tre versi, ed ha queste caratteristiche:
il primo e il terzo verso sono costituiti da cinque sillabe;
il verso centrale da sette.
il tema ricorrente è la natura nel succedersi delle quattro stagioni e nel suo rivelarsi nella vita di ogni creatura.
lo stile è essenziale e non necessita di ricercatezze lessicali.

Pseudonimi ed eteronimi, che cosa sono

Gli pseudonimi nacquero in tempi antichi dall’esigenza di letterati ed intellettuali di celare la propria identità. La parola deriva dal greco (pseudès = falso, ònoma = nome).
Un particolare tipo di pseudonimo è il nome d’arte, introdotto in tempi moderni per permettere ad artisti e uomini di spettacolo di presentarsi al grande pubblico con un nome più bello o più semplice da ricordare rispetto al nome anagrafico.
Per tutt’altre ragioni, il poeta portoghese Fernando Pessoa inventò gli eteronimi (dal greco: èteros = altro, ònoma = nome), personaggi immaginari a cui Pessoa attribuì alcune delle proprie opere.
Pessoa inventò, inconsapevolmente, il suo primo eteronimo all’età di sei anni, quando, fingendo di essere un tale Chevalier de Pas, scriveva lettere indirizzate a se stesso.
In età matura, recuperò e sistematizzò l’intuizione fantasiosa dell’infanzia: creò vari personaggi (Álvaro de Campos, Ricardo Reis, Alberto Caeiro, Bernardo Soares ed altri di minore rilevanza), ognuno con biografia, personalità, stile di vita e stile letterario propri, ed ognuno differentemente caratterizzato.
Pessoa produceva le sue opere e poteva, di volta in volta, firmarle col proprio nome oppure attribuirle, nella finzione letteraria, a qualche suo eteronimo. 

Sonnoterapia e campi di applicazione

La terapia del sonno può offrire buoni risultati in situazioni molto diverse tra loro, come le malattie psicosomatiche, gli stati maniacali, l’isteria, le nevrosi(1), la malinconia accompagnata da agitazione, le tossicomanie. In base a ricerche svolte, tendono a migliorare più le nevrosi che le psicosi(2); in particolare sono stati ottenuti risultati positivi intervenendo nei processi nevrotici e psicosomatici durante le crisi di scompenso e nelle nevrosi reattive. 
La scuola di Pavlov(3) applicò la cura del sonno a disturbi come la colite ulcerosa e l’ipertensione arteriosa di origine psicosomatica. Altri studiosi come Charcot(4) pubblicarono lavori scientifici sul potere curativo del sonno ipnotico prolungato: i casi trattati prevedevano un sonno indotto mediante ipnosi e non attraverso farmaci. 
Il sonno prolungato è stato utilizzato anche in tempi più recenti. Lo psichiatra Klaesi(5) si avvalse di questa tecnica per interrompere, in pazienti definiti “psicotici agitati”, il perpetuarsi di un’alternanza di agitazione ed esaurimento.