Gli pseudonimi nacquero in tempi antichi dall’esigenza di letterati ed intellettuali di celare la propria identità. La parola deriva dal greco (pseudès = falso, ònoma = nome).
Un particolare tipo di pseudonimo è il nome d’arte, introdotto in tempi moderni per permettere ad artisti e uomini di spettacolo di presentarsi al grande pubblico con un nome più bello o più semplice da ricordare rispetto al nome anagrafico.
Per tutt’altre ragioni, il poeta portoghese
Fernando Pessoa inventò gli
eteronimi (dal greco: èteros = altro, ònoma = nome), personaggi immaginari a cui Pessoa attribuì alcune delle proprie opere.
Pessoa inventò, inconsapevolmente, il suo primo eteronimo all’età di sei anni, quando, fingendo di essere un tale Chevalier de Pas, scriveva lettere indirizzate a se stesso.
In età matura, recuperò e sistematizzò l’intuizione fantasiosa dell’infanzia: creò vari personaggi (Álvaro de Campos, Ricardo Reis, Alberto Caeiro, Bernardo Soares ed altri di minore rilevanza), ognuno con biografia, personalità, stile di vita e stile letterario propri, ed ognuno differentemente caratterizzato.
Pessoa produceva le sue opere e poteva, di volta in volta, firmarle col proprio nome oppure attribuirle, nella finzione letteraria, a qualche suo eteronimo.