La terapia craniosacrale

La terapia craniosacrale fa parte delle terapie complementari olistiche.
I principi anatomici sui quali si fonda questo metodo sono la presenza di suture fra un osso cranico e l’altro che ne consentirebbero la mobilità. Questa mobilità è generata dalla fluttuazione del liquido cerebrospinale, dalla contrazione di alcune cellule del sistema nervoso centrale, dal movimento del cervello e del midollo spinale nonché dalla presenza delle meningi, che collegano il cranio al sacro.
Tutte queste componenti, in condizione di salute, si muovono in maniera armonica alternando fasi di espansione con fasi di contrazione.
Sutherland
chiamò tutto questo “Meccanismo Respiratorio Primario” o MRP.

I BENEFICI

Con questa metodica si interagisce con quello che il Dr. Sutherland definì il Meccanismo Respiratorio Primario; i benefici si riverberano su tutto il corpo e anche sulla mente. Le persone che si sottopongono alla terapia craniosacrale dichiarano di sentirsi rilassate e con la mente più lucida.

Pertanto questa tecnica può portare beneficio a chi soffre a causa di stress e iperattività, ripristinando l’equilibrio psicofisico. 
La terapia craniosacrale è molto delicata e sicura. Per questo motivo viene spesso consigliata anche in gravidanza e dopo un’operazione. La leggerezza del trattamento la rendono adatta pure ai bambini.

Atteggiamenti mentali e benessere percepito

“La grande scoperta della mia generazione è che gli esseri umani possono cambiare la loro vita cambiando i loro atteggiamenti mentali“. 

William James

In cosa consiste il Sostegno Psicologico

Il Sostegno Psicologico è un percorso, svolto in sinergia tra psicologo e cliente, orientato a comprendere, inquadrare e ristrutturare la situazione presentata dal cliente. Il fine è quello di individuare, all’interno di un progetto di crescita e cambiamento, le risorse e le strategie utili a raggiungere gli obiettivi desiderati, alleviando le tensioni e migliorando il benessere. Durante le sedute di Sostegno Psicologico vengono accolte le esigenze e le difficoltà della persona in un preciso momento della sua vita, allo scopo di stimolare il cambiamento di modalità emotive, cognitive, relazionali e comportamentali vissute come fonte di malessere.

La scelta di avviare un percorso di Sostegno Psicologico avviene generalmente quando la persona si accorge che qualcosa, nel proprio modo di vivere, non funziona più come dovrebbe. Quando si affronta un momento di disagio nella propria vita, di perdita (affettiva o lavorativa) o di crisi personale.
Talvolta si prova la sensazione di essersi smarriti, di girare a vuoto come in una rotonda, incerti sulla strada giusta per proseguire con serenità e soddisfazione.

In questi momenti di incertezza, a volte prolungati nel tempo, il lavoro su di sé acquisisce importanza e significato attraverso la comprensione profonda di quali sono le abitudini di pensiero, gli schemi relazionali e le azioni che ci possono portare a star male con noi stessi e nell'ambito delle relazioni.

Esplorando il proprio vissuto passato e presente, i conflitti interni ed i processi psicologici alla base della sofferenza è possibile riscrivere una nuova storia di vita attivando un cambiamento stabile e duraturo.

È importante sottolineare, tuttavia, che non è necessario star male per avere il desiderio di migliorarsi. Un percorso, dedicato alla riscoperta di sé, è importante per aiutarci per vivere una vita appagante in piena sintonia con predisposizioni e talenti, e con i desideri più autentici.

Approccio umanistico-esistenziale

In ogni organismo, essere umano compreso, c'è un flusso costante teso alla realizzazione costruttiva delle sue possibilità intrinseche, una tendenza naturale alla crescita.                     Carl Rogers
In psicologia esistono varie teorie che danno origine a diversi approcci alla terapia. Tra gli approcci utilizzati in psicologia, troviamo quello umanistico-esistenziale che si rifà alle teorie dell'umanesimo e dell'esistenzialismo in base alle quali la persona, con le sue caratteristiche e qualità, è posta al centro. Uno dei principali teorici cui fa riferimento questa scuola di pensiero è Carl Rogers, psicologo statunitense e autore del libro "La terapia centrata sul cliente" (1951).

Da una parte la psicologia umanistica degli Stati Uniti e dall'altro quella esistenzialista dall'Europa diedero vita a un nuovo approccio, definito terza forza perché prendeva le distanze dalla psicoanalisi freudiana e dal comportamentismo di Watson.

La caratteristica principale della psicologia umanistico-esistenziale è proprio quella di mettere al centro l'essere umano che, rispetto alle teorie precedenti, non è in balia delle forze esterne e interne ma si rende consapevole delle sue scelte e responsabile della sua esistenza. Ogni persona vive una propria esperienza unica e può sviluppare le proprie potenzialità attraverso l'accettazione dei propri limiti interni e quelli provenienti dall'esterno. 

Secondo Carl Rogers, infatti: Gli individui hanno in loro stessi ampie risorse per auto-comprendersi e per modificare il loro concetto di sé, gli atteggiamenti di base e gli orientamenti comportamentali. Queste risorse possono emergere quando può essere fornito un clima definibile di atteggiamenti psicologici facilitanti.

Secondo l'idea degli psicologi esistenzialisti, i disturbi psicologici si presentano per lo più quando si crea un blocco nell'adattamento della persona all'ambiente circostante, ostacolando di conseguenza il percorso di crescita. Lo psicologo che si avvale dell'approccio umanistico-esistenziale si concentra sulla persona con una modalità non giudicante, attraverso all'ascolto attivo. Le azioni dell'essere umano non vengono considerate il risultato degli istinti, quanto della sua volontà di autorealizzarsi, di conoscere e di esprimersi. Durante le sedute è necessario imparare ad ascoltare il cliente per comprendere le sue potenzialità e valorizzando i suoi talenti, in modo da eliminare gli ostacoli che si frappongono fra lui, la sua crescita personale e il suo adattamento. Rispetto ad altri approcci il cliente è una parte attiva nel processo di ripresa e di riadattamento.

Rispetto ai precedenti approcci, quello umanistico-esistenziale introduce un'altra novità che consiste nel dare valore alle sedute di gruppo. Attraverso le relazioni che si sviluppano all'interno del gruppo è possibile creare maggiore consapevolezza nel cliente, aiutandolo a scoprire sé stesso e il proprio daimon.