La psico-educazione prevede l'instaurarsi di un processo di corretta informazione sul disturbo diagnosticato – natura, caratteristiche e andamento, prognosi, possibilità di trattamento e di gestione – nei confronti del diretto interessato o dei suoi familiari o persone di riferimento (caregiver) allo scopo di favorire l’accettazione e l’elaborazione della diagnosi stessa ma anche il riconoscimento, la comprensione e la gestione delle sue manifestazioni sintomatologiche. Si fonda sul principio secondo cui informare e incrementare la consapevolezza del proprio disturbo nel paziente, equivale a renderlo positivamente responsabile del proprio benessere, entro un percorso di cura che lo rende attivo nella relazione con lo psicologo.
Un percorso di psico-educazione può essere utile nell'ambito della psico-oncologia oppure nell'ambito dei disturbi di personalità (come il disturbo borderline) o disturbi dell'umore (come il disturbo bipolare) o disturbi del neurosviluppo (spettro autistico). Il ruolo della famiglia è importante, grazie alla psico-educazione i familiari possono comprendere come gestire le relazioni interpersonali, al fine di sostenere al meglio la persone che si trova in uno stato di fragilità.