Proviamo
a rispondere escludendo le attività legate alle esigenze fisiologiche
che rappresentano i bisogni primari (quelli si trovano alla base della
piramide ideata dallo psicologo Abraham Maslow).
Quindi escludiamo il piacere di fare una bella dormita quando abbiamo sonno, o una bella mangiata quando abbiamo ha fame.
Secondo gli studi di psicologia evolutiva (Jean Piaget), fin da quando si è bambini il gioco più bello e gratificante è quello di realizzare qualcosa.
Pensiamo
ai giochi legati alle costruzioni, in particolare quelli dove si è
liberi di creare. L’attività di costruire, in maniera libera seguendo la
propria inventiva, soddisfa il bisogno di spontaneità, legato alla
auto-realizzazione che sta al vertice della piramide di Maslow.
Crescendo, il piacere si lega anche alla possibilità di risolvere un enigma, di superare un ostacolo o di svelare un mistero.
Infatti,
bambini e adulti sono attratti da storie in cui il protagonista
affronta un problema, combatte e supera una situazione difficile, o
comprende qualcosa che lo stava tormentando, per esempio svela un
imbroglio... Questo migliora il senso di autoefficacia (così come ci
spiega Albert Bandura), contribuisce a rafforzare le life skills e l’autostima.
È
importante guidare figli e allievi verso attività utili, che non
servano semplicemente a riempire il tempo, ma che infondano una
gratificazione profonda e che possano contribuire ad un’autentica
maturazione sviluppando altresì buone capacità di problem solving.
Ciò che fa divertire di più
Quali sono le attività più piacevoli e gratificanti per l’essere umano?
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