ADHD, disturbo complesso del neurosviluppo

Per disturbo ADHD intendiamo un disturbo complesso del neurosviluppo che si configura con deficit dell'attenzione, iperattività e impulsività. 

Può essere di tipo inattentivo prevalente o iperattivo prevalente.
Oppure può essere di tipo combinato.

A seconda del genere, assume caratteritiche diverse.
Infatti, nel bambino presenta per lo più sintomi esternalizzanti (iperattività, impulsività), invece nella bambina spesso ha sintomi internalizzanti (mancanza di focus attentivo, ansia). Pertanto nella femmina è meno facilmente riconosciuto e spesso la diagnosi avviene tardivamente. Non di rado, la diagnosi arriva dopo che in adolescenza si sono manifestati sintomi depressivi, bassa autostima, chiusura e frustrazione per il senso di inadeguatezza. La frustrazione che porta a stati depressivi, subentra a causa del mancato raggiungimento degli obiettivi e difficoltà nella pianificazione delle attività quotidiane. Tra le persone con ADHD è frequente l'abbandono scolastico, se non riesce prima a trovare delle strategie compensative al disagio.

Nel ragazzo le difficoltà, generalmente, sono più evidenti e si arriva ad una diagnosi in età più precoce. La gestione della sua irrequietezza crea problemi a casa e a scuola. In classe, spesso non vengono comprese le sue reali difficoltà nel seguire le regole e nel prestare attenzione ponendo il focus sulle attività da svolgere.

Il bambino ADHD, spesso anche quando vuole, non ce la fa a mantenere l'attenzione, se non per tempi brevi. Certamenti i tempi si allungano quando l'attività è in grado di generare il lui un particolare interesse.

Gestione della classe con bambini ADHD

La prima regola è evitare i pregiudizi.

La seconda regola è accogliere questi ragazzi/e senza innescare un braccio di ferro, pensando di poter modificare il loro comportamento in maniera repentina. Comportarsi in maniera oppositiva, con chi è già tendenzialmente oppositivo, non porta a nulla di buono. I cambiamenti sani necessitano di tempo.

La terza regola è valorizzare gli aspetti positivi e partire da lì per costruire un rapporto di fiducia. Certamente gli insegnanti curriculari non hanno il tempo per fare tutto questo, quindi si auspica che ci sia un insegnante di sostegno preparato e capace.
Partendo da un buon rapporto di stima e fiducia reciproca, le regole verranno via via accettate, partendo da quelle più semplici che richiedono meno sforzo. Concedere intervalli e offrire piccole gratificazioni, senza spostarle in un arco temporale trioppo lungo. Il bambino ADHD non riesce ad attendere troppo, l'attesa gli crea ansia e frustrazione.
Inoltre è molto importante evitare che si annoi. Può essere utile offrirgli attività ludico-didattiche come rebus e cruciverba. Il fatto di recarsi a scuola ogni mattina non deve essere il suo incubo, ma deve divenire un piacere, seppur inframezzato da un impegno che imparerà pian piano ad accettare di buon grado, quando potrà raggiungere le prime piccole soddisfazioni.

A scuola, gli insegnanti si trovano spesso in difficoltà e nel tentativo di mettere fine ad alcune condotte ritenute inappropriate e talvolta, non riuscendo a gestirle, si vengono a creare situazioni controproducenti per tutta la classe.

Il sistema scolastico necessita di regole, ordine ed uniformità di programmazione e perciò questo costituisce uno scoglio insormontabile rispetto all'esuberanza dei ragazzi/e con ADHD. 

Purtroppo in diverse occasioni si verifica che i docenti, preoccupati di evitare il rischio di diffusione per imitazione di condotte anomale all’interno della classe, adottino giudizi svalutativi e colpevolizzanti che alla fine possono determinare un circolo vizioso negativo, attraverso una reazione emotiva che genera il peggioramento delle condotte.

È importante lavorare in classe evitando atteggiamenti svalutanti, nei confronti di questi allievi e delle loro famiglie.

Ecco alcuni dei pregiudizi più comuni, che vanno evitati:

- i comportamenti inadeguati sono riconducibili al permissivismo dei genitori

- con la severità si potrebbe ottenere molto di più, almeno in merito alla condotta

- mancano di rispetto perché sono dei gran maleducati

- dimenticano il materiale scolastico perché non hanno voglia di fare nulla

- sono strafottenti perché nessuno gli ha insegnato le buone maniere

- i genitori lasciano passare tutto e quindi creanno danni

- se sono intelligenti e vanno male a scuola è solo perché non studiano 

- quando una cosa gli va a genio riescono a farla, sono solo sfaticati

- fanno i furbi credendo di prendere in giro gli insegnanti