Cure palliative e concetto di dolore totale

Cicely Saunders
Il termine “palliativo” in ambito medico viene spesso inteso come sinonimo di infruttuoso o anche a “effetto placebo”.
In realtà, tale aggettivo sta a indicare che la cura non agisce sulla causa della malattia (terapia eziologica), tuttavia si pone l’importante obiettivo di ridurre il dolore e migliorare la qualità della vita del paziente.
Parlando di malattie per le quali la guarigione non è raggiungibile, va detto che in ogni caso inguaribile non significa incurabile e i pazienti hanno diritto a essere assistiti con professionalità affinché la loro sofferenza sia ridotta al minimo laddove non può essere eliminata del tutto.

A questo proposito va introdotto il concetto di dolore totale. L’artefice di questo è stata l’inglese Cicely Saunders, ex assistente sociale e infermiera, in seguito divenuta medico.

Il cavallo, simbolo di libertà e potenza, offre un ottimo rinforzo psicologico


Il cavallo è da sempre simbolo di libertà, potenza, gloria. 

Per la persona diversamente abile, il cavallo avvolto dal suo indiscusso fascino, assume un aspetto ancora maggiormente spettacolare, per le magnifiche prestazioni, le emozioni e l'affetto che sa offrire. 

Inoltre, l’altezza che viene raggiunta quando si cavalca e lo spostamento del cavallo nelle sue andature, aggiunge altri notevoli traguardi a questa esperienza così ricca di gratificazioni. 

Il cavallo si pone come un grande amico, che vuole bene, che aspetta e, soprattutto, che accetta la persona così com’è.

Attività a cavallo vuol dire armonia, autoaffermazione, abbandono a un benessere fisico diffuso, riavvicinamento all’ambiente naturale. Inoltre, è fondamentale la grande azione di rinforzo psicologico. 
Poche altre discipline rispondono in modo così positivo a tutte queste richieste.
Ma la cosa più importante è che l’attività a cavallo risponde perfettamente alla richiesta di “piacere del movimento”, sacrosanto diritto di ogni individuo.

Ciboterapia e nutraceuti nella medicina integrata

nutraceuti sono sostanze presenti negli alimenti in grado di svolgere un'azione benefica per la nostra salute sia in termini di prevenzione che i termini terapeutici.
IL termine nutraceuta è un neologismo che vuol racchiudere i concetti di nutrizione e farmaceutica.
Questo rievoca il famoso detto di Ippocrate, ritenuto tutt'oggi il padre della medicina.
"Fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo".

Si chiamano alimenti funzionali i cibi che contengono i nutraceuti. 
I nutraceuti sono contenuti anche negli integratori alimentari. 

Ecco alcuni esempi di nutraceuti: le vitamine, gli oligoelementi, la carnitina, l'acido folico, gli acidi grassi polinsaturi essenziali (Omega 3 / Omega 6), ...

La terapia occupazionale per la riabilitazione

La terapia occupazionale, detta anche ergoterapia, utilizza il lavoro per riabilitare le persone, anche quelle con disabilità e problemi psichici.
La cosiddetta occupational therapy iniziò a diffondersi largamente negli Stati Uniti verso la fine della prima guerra mondiale, partendo dall’attività svolta dallo psichiatra Philippe Pinel alla fine del 1700 nei manicomi. 
Il primo centro riabilitativo fu quello fondato presso Bicêtre, dove secondo il suo pensiero il lavoro riabilitava le persone. Nel XX secolo si viene a creare la figura del terapista occupazionale.
Nel tentativo di umanizzare la cura dei malati psichici, il lavoro venne utilizzato come strumento terapeutico e tutt’oggi costituisce una delle principali risorse dei programmi di riabilitazione. 
Le basi dell’ergoterapia sono mediche, sociali e pedagogiche. Si applica a persone di tutte le età, le cui capacità d’azione sono calate a causa di malattie, lesioni o varie forme di disabilità. 

Ciboterapia: cibo per la cura e la prevenzione

Sempre di più si parla di stile di vita come fattore fondamentale per combattere l’invecchiamento, per restare in forma e per prevenire numerose patologie.
Vi propongo due pagine apparse su Vivacemente3 in cui si parla dello chef Giovanni Allegro e del prof. Franco Berrino, illustre oncologo che si occupa di scienze dell'alimentazione.
Quello che mangiamo è fondamentale anche nella lotta contro il cancro e per scongiurare il pericolo delle recidive.

Ludoterapia: in che cosa consiste e a chi si rivolge?

La ludoterapia, intende conseguire gli obiettivi di equilibrio interiore, superamento degli stati di ansia, miglioramento delle facoltà cognitive, attraverso un percorso che muove i suoi passi nell’ambito del gioco.
Questo approccio rappresenta una modalità in cui l’uso del simbolo grafico e del colore, la manualità, l’uso della parola scritta, il linguaggio verbale e quello corporeo vengono integrati e utilizzati come forme di espressione.
Tale tipo di approccio risulta piacevole e liberatorio; questi aspetti sono facilitanti non solo per i bambini, ma anche per gli adulti soprattutto nella terza età

Con la ludoterapia, infatti, gli anziani possono contrastare il declino cognitivo, esprimere le emozioni, alimentare i talenti, valorizzare la creatività.