Tratti caratteristici della Sindrome di Asperger

Il quadro diagnostico della Sindrome di Asperger (AS) condivide con il disturbo autistico i sintomi nell’ambito dell’interazione sociale e dei comportamenti e interessi ripetitivi e ristretti.
Si differenzia dal disturbo autistico per il fatto che nella Sindrome di Asperger non vi è un ritardo clinicamente significativo nello sviluppo cognitivo, anzi in molti casi il bambino mostra una spiccata intelligenza e un ottimo interesse verso l'ambiente, però questi interessi sono sempre limitati a un determinato ambito o pochi ambiti, che lo attraggono particolarmente, determinando il suo estraniamento da altri contesti relazionali.

La definizione "Sindrome di Asperger", presente nella quarta edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, è stata inglobata all’interno della diagnosi di disturbo dello spettro autistico nella quinta edizione dello stesso. Tuttavia, in ambito clinico, il termine viene ancora utilizzato per differenziare le due condizioni. Le persone già diagnosticate sono rimaste deluse a causa di questo cambiamento, in quanto la precedente etichetta, consentiva loro di essere immediatamente identificate come persone "ad alto funzionamento" evitando così lo stigma dell'autismo. Anche per questo la vecchia terminologia continua ad essere usata, consentendo una valutazione rapida e buona all'interno dello spettro. Questo anche il vista dell'inserimento in ambito lavorativo.

La diagnosi di sindrome di Asperger viene generalmente fatta nei bambini dopo i 5/6 anni, mentre prima di questa età risulta poco attendibile, in quanto le sfumature dello spettro sono tantissime e non è facile evidenziare a che punto collocare la persona. Forse questo è uno dei motivi per il quale è stata tolta l'etichetta "Sindrome di Asperger" in modo da far ottenere al bambino una diagnosi prima dell'età scolare (dando una definizione generale di sindrome dello spettro autistico) in modo tale da poter accedere tempestivamente a percorsi di sostegno.

In molti casi di alto funzionamento, la Sindrome di Asperger è stata diagnosticata addirittura in età adulta, essendo passata sottosoglia, proprio per l'alto sviluppo cognitivo della prsona.
Tuttavia, va posto un occhio attento alle capacità relazionali che risultano carenti e generano frustrazione ed emarginazione. Può capitare che siano i soggetti stessi, una volta divenuti adulti, a sperimentare un senso di inadeguatezza nei confronti degli altri e delle situazioni di vita quotidiana, che richiedono flessibilità e delle abilità sociali che sono deficitarie nei ragazzi con AS.

Caratteristiche della Sindrome di Asperger

Una delle caratteristiche tipiche è la difficoltà, da parte delle persone con Asperger, a gestire la condotta sociale e le loro relazioni e interazioni con gli altri. Il comportamento sociale può apparire insolito e lo stile di conversazione peculiare. Il bambino piccolo con Asperger può apparire poco motivato a giocare con altri bambini della sua età. Alcuni potrebbero fare da spettatori ai margini del gioco oppure potrebbero preferire stare con bambini più piccoli o più grandi. Quando vengono coinvolti nel gioco, ci può essere una tendenza a imporre la propria attività secondo le loro regole.  Alle volte l’attività sociale viene evitata. Il bambino con Sindrome di Asperger non sembra consapevole delle regole implicite di condotta sociale e spesso può utilizzare condotte o dire cose inadeguate al contesto e alla situazione sociale di riferimento.

Il bambino utilizza scarsamente il contatto oculare. Quando èinvitato a farlo, lo fa in maniera insistente e poco armoniosa, per cui al suo interlocutore appare strano e sgradevole.

Le persone con SA mostrano spesso insolite capacità linguistiche, che includono un ampio vocabolario e una sintassi pomposa, ma le abilità di conversazione e l’uso del linguaggio con creano aggancio sociale, anzi spesso infastidiscono. Infatti, spesso, usano un linguaggio eccessivamente formale. A volte il loro forte interesse in un determinato ambito li porta ad essere logorroici, e possono risultare intrusivi.

Secondo Paul Watzlawich, che ha definito i 5 assiomi della comunicazione, gli esseri umani comunicano sia col codice NUMERICO che con quello ANALOGICO (4° assioma). 

I linguaggi numerici si basano su una logica astratta e convenzionale, fanno uso di parole, cioè di termini astratti e convenzionali, che si legano assieme in base a regole ben definite e piuttosto rigide – la sintassi, l’ortografia ecc. Sono in grado di descrivere adeguatamente la realtà, per cui sono particolarmente adeguati per trasmettere conoscenze e comunicare informazioni. Però non riescono a dare adeguatamente il senso della relazione interpersonale, proprio perché sono linguaggi astratti, “freddi”. Sono quindi più legati al contenuto dei messaggi.

I linguaggi analogici non sono in grado di esprimere significati complessi, e hanno un forte grado di ambiguità – es. il pianto può essere di dolore, di gioia o di rabbia; si può sorridere per comunicare allegria, ma anche ironia e disprezzo. La loro importanza sta invece nel fatto che sono una diretta espressione delle nostre emozioni. Purtroppo il linguaggio analogico viene difficilmente compreso dalle persone con SA. Loro stessi possono esprimere espressioni facciale non congrue al contesto. Posso, per esempio, ridere in faccia all'insegnante che li rimprovera e non per disprezzo, ma per la difficoltà a contenere il disagio e il sovraccarico emotivo e sensoriale.

La comunicazione umana comprende il linguaggio verbale, non verbale, paraverbale.
Nelle persone con SA è presente il linguaggio verbale, ma è deficitario quello non verbale legato all'espressività del volto e alla gestualità. È compromesso anche quello paraverbale legato alle pause e al ritmo del linguaggio. Quindi parlano in maniera monotona, senza pause che diano ritmo, espressività e colore al discorso; il loro modo di parlare risulta freddo, cantilenante.

Un’altra caratteristica della persona con Sindrome di Asperger, è l’interpretazione letterale di ciò che viene detto. La persona è poco consapevole dei significati nascosti, impliciti o multipli. Questa caratteristica riguarda anche la comprensione dei modi di dire comuni o di metafore.

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