Lógos deriva dal greco antico e significa: discorso, ragionamento.
Nella terminologia filosofica assume differenti significati: nei presocratici, e particolarmente in Eraclito, il logos è il principio supremo della realtà per cui questa appare organizzata in leggi razionali; logos è l'espressione della razionalità nel discorso umano.
Queste due accezioni fondamentali, profondamente unite all'inizio, subiscono nel corso della storia della filosofia greca un processo che porta dapprima, con i sofisti, a un totale abbandono della visione sulla realtà in favore del significato puramente discorsivo; con Platone, il logos è inteso come la razionalità propria dell'uomo, che si esprime nella forma più alta di conoscenza, cioè la conoscenza delle idee o dialettica; mentre con Aristotele il logos è il concetto razionale ricavato dalla realtà attraverso l'astrazione, e con gli stoici si ha un ritorno alla primitiva concezione di Eraclito.
Nella tarda filosofia greca e in quella neoplatonica e poi in quella cristiana, il logos è l'elemento mediatore fra Dio e il mondo: Plotino trova nel logos la prima emanazione dell'Uno.
Il significato neoplatonico, attraverso varie elaborazioni, è ritornato in seguito, accanto a quello di logos, come “struttura razionale della realtà”, nella filosofia moderna, nell'hegelismo e nelle sue diramazioni.
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